Menzione speciale 2019
Il primo bosco urbano con undicimila alberi autoctoni a soli sette chilometri dal centro città, ecco cosa hanno realizzato Giancarlo e Roberto Spaggiari, padre e figlio. Un sogno e nello stesso tempo una sfida quella che hanno intrapreso, ma che oggi è ben visibile.
L’area su cui si estende occupa ben dieci ettari di suolo, terra che gli Spaggiari hanno scelto di destinare a bosco. Tutto è partito nel 2000 con l’arrivo dei primi alberi, oggi manca ancora qualche piccola rifinitura ma il progetto ha preso forma e tra qualche tempo si vedrà la rigogliosa conclusione. Giancarlo Spaggiari è un contadino, si definisce orgogliosamente un “coltivatore diretto” e, sui suoi terreni, da sempre coltivava pomodori e cresceva una piccola vigna.
Roberto, il figlio, è un impiegato dipendente pubblico con laurea in legge e in lettere ad indirizzo archeologico quest’ultima specializzazione ha dato un ulteriore stimolo e valore al progetto infatti il bosco sorge in prossimità di una zona con forte vocazione archeologica (cultura delle Terremare). Nel 2000 vennero fatte alcune proposte economiche alla famiglia per l’acquisto delle terre in quanto, il piano regolatore, prevedeva la possibilità di edificare, ma Giancarlo e Roberto non hanno mai ceduto l’area convinti che tra un albero e il cemento avrebbero scelto sempre un albero.
Gli Spaggiari otterranno solo un incentivo per lo sviluppo rurale promosso dall’Unione europea che concederà per dodici anni una cifra di “mancato introito”. I primi quattro mila alberi sono stati piantati nel 2000 su tre ettari, il resto 7.036 tra querce, noci e frassini è arrivato quest’anno, spedito da un vivaio nel Reggiano.
Ci sono anche arbusti tipo cornioli, prugnoli e sanguinelli, oltre a piante secondarie come peri selvatici, meli e olmi. Il tassello che manca al sogno ora è la riqualificazione dell’area a primo bosco urbano perenne in Italia.