Medaglia d’Oro 2010 – Nel 150° anniversario della fondazione della “Pia Società San Francesco di Sales” da parte di don Giovanni Bosco, dopo avere inoltre superato il traguardo dei 120 anni di presenza nella nostra città, sono premiati i Salesiani di Parma.
L’Istituto Salesiano fu inaugurato nel novembre 1888 con l’apertura della parrocchia San Benedetto e dell´Oratorio. Le attività scolastiche iniziarono il 12 ottobre 1889, sotto la direzione don Carlo M. Baratta. Presto il San Benedetto divenne un centro culturale per la città. La parificazione del ginnasio avvenne nel 1930, con immediato aumento delle iscrizioni e conseguente ampliamento degli edifici. Il 25 aprile 1944 parte di questi edifici sono stati distrutti dai bombardamenti. Nel 1951 si decise di chiudere la 4° e 5° ginnasio per iniziare il Liceo Scientifico, continuando e potenziando la Scuola Media.
Nel 1954 fu inaugurata la prima parte della costruzione del Liceo e nel 1968 la seconda parte. Nel 1956 iniziò il Convitto per studenti di scuola superiore e nel 1980 il Convitto per universitari. Nel 1994 don Egidio Viganò, settimo successore di don Bosco, inaugurò la nuova palestra dedicata al dottor Vero Pellegrini, per molti anni medico dell´Istituto e presidente degli ex-allievi. Nel 2001 è stata aperta anche la Scuola Elementare, gestita prima dalle Figlie di Maria Ausiliatrice in Piazzale San Benedetto.
LA SCUOLA E LA COMUNITA’ SALESIANA OGGI – Oggi sono attive una sezione della scuola primaria (elementare), tre sezioni della scuola secondaria di primo grado (medie) e una sezione del Liceo Scientifico. La comunità, diretta da don Giuliano Giacomazzi, si compone di 15 membri (14 sacerdoti e un giovane salesiano), impegnati a vari livelli, insieme agli insegnanti laici e ai volontari, nell’educazione dei giovani. Da ricordare inoltre le importanti realtà della parrocchia e del Collegio Universitario “don Bosco”.
IL METODO EDUCATIVO – Il sistema preventivo è la metodologia pedagogica ideata da Giovanni Bosco e caratterizzata da diversi obiettivi: la volontà di stare tra i giovani condividendo la loro vita, guardando con simpatia il loro mondo, attenti alle loro vere esigenze e valori; l´accoglienza incondizionata che si fa forza promozionale e capacità instancabile di dialogo; il criterio preventivo che crede nella forza del bene presente in ogni giovane, anche il più bisognoso, e cerca di svilupparla mediante esperienze positive di bene.